portfolio

Il portfolio, si sa, è fondamentale per un illustratore, ma per quanto possa sembrare semplice crearne uno, la realtà invece è che si tratta di un compito delicatissimo e certamente non ci si può trovare ad incollare una accozzaglia di disegni sparsi e spiegazzati il giorno prima dei colloqui... il portfolio va preparato con moooolta cura e bisogna avere il tempo necessario per organizzarlo in maniera ottimale, scegliere bene le tavole da mostrare, considerare che cos'è esattamente che vogliamo proporre, quale immagine di noi vogliamo che ne emerga. In quei pochi minuti di colloquio ci giochiamo la possibilità di una collaborazione lavorativa ed è meglio essere preparati!
Piccola premessa: cerchiamo di ricordarci sempre che quello che stiamo andando a fare è un colloquio di lavoro, la persona che avremo davanti, per quanto empatica e disponibile, guarderà il nostro portfolio alla ricerca di qualcosa di interessante per il suo mercato, non c'è niente di personale nel suo accettarci o meno come illustratori dell'anno per la sua casa editrice, quello che muove le sue scelte è una pura logica di mercato e quello che sta pensando mentre sfoglia il tuo book è  "Il tuo stile, peraltro impeccabile, rientra nella mia produzione editoriale? Quante copie si venderebbero? Vale la pena puntare i soldi su questo cavallo?" e al pensiero del cavallo probabilmente ci rivolgerà un sorriso mentre noi inconsapevoli speriamo di aver fatto breccia nel suo cuore grazie alla nostra valigetta iperprofessionale di pelle per cui abbiamo risparmiato per mesi.

Dalla mia personale esperienza e dalle disavventure dei colleghi più sfortunati ho ricavato delle lezioni di vita che spero mi e vi salveranno da future brutte figure o situazioni di imbarazzo...

COSA METTERE NEL PORTFOLIO?

Il portfolio è la raccolta di lavori rappresentativi della propria produzione che dovrebbero dimostrare il nostro eccezionale talento a prima vista, per questo motivo:
  1. NON includere nel portfolio i tuoi disegni dell'asilo, della scuola elementare media superiore fino all'accademia per dimostrare come ti sei evoluto negli anni... si spera che tu ti sia evoluto negli anni ma all'editore non interessa se hai superato o meno con successo la fase dell'"omino testone", quello che vuole vedere è quello che sai fare ADESSO!

  2. NON mettere il disegno che piace tanto tanto alla tua nonna o quello che hai disegnato esprimendo tutto te stesso la notte che il tuo ragazzo/a ti ha mollato, quello lo puoi incorniciare e appendere in camera tua (vicino alla foto del nuovo fidanzato/a) ma non c'è spazio nel portfolio per i sentimentalismi e di certo non gioverà alla tua professionalità appuntare all'editore che proprio quel disegno che a lui non piace fa invece commuovere la tua cara nonna... il portfolio è uno strumento di lavoro e le tavole devono essere scelte in maniera razionale e secondo la logica del mercato, le emozioni semmai devono trasparire dai disegni stessi. E poi si sa, le nonne si commuovono facilmente!

  3. NON includere i disegni scolastici a meno che non siano davvero DAVVERO originali, considerando che nelle fiere gli editori hanno colloqui con decine di illustratori al giorno, nella loro vita hanno sicuramente già visto tutti gli studi di nudo e disegno dal vero possibili e immaginabili, anche perchè gli esercizi sono più o meno sempre gli stessi in tutte le scuole del mondo... cerchiamo di evitargli l'ennesima lezione accademica!

  4. NON mettere dieci tavole tutte uguali, scegline una per tipo, quella che secondo te meglio rappresenta la scena illustrata
    "e ma qui il topolino muove la codina... lì il colore è un po' diverso... ecc" spesso sono particolari che solo noi vediamo ed eventualmente apprezziamo, negli altri generano noia profonda e fastidio... Mai mettersi nella condizione di doversi scusare per aver fatto perdere del tempo prezioso.

  5. NON includere gli schizzi fatti a mano sulla carta di formaggio o una serie di foglietti sparsi di dimensioni e carte diverse o magari i disegni originali a carboncino che anneriscono in giro sporcando le mani immacolate dell'editore (che per stizza non vi darà comunque il lavoro, hi hi hi!) Se ci sono degli schizzi che fanno un baffo a quelli di Leonardo da Vinci, vanno ben impaginati e messi così in risalto, alle volte è interessante anche per l'editore vedere come sviluppate una illustrazione dallo studio preparatorio alla tavola definitiva, ma deve essere un campione unico e non ripetersi per tutto il portfolio, non deve diventare una noiosa lezione di disegno su una unica illustrazione realizzata con tutte le tecniche esistenti!

  6. NON mettere tutti gli stili in un unico portfolio per dimostrare al mondo quanto sei eclettico, l'insieme di stili e tematiche troppo diversi genera solo confusione, rende difficile all'editore l'identificazione di materiale che potrebbe interessarlo e veicola l'idea che ancora non hai deciso bene che cosa vuoi fare da grande. Molto meglio creare più portfolii divisi per settore o stile, mostrare prima quello di diretto interesse dell'editore (in modo da non fargli perdere tempo) e poi eventualmente dire "Lavoro anche in altri ambiti, se vuole dare un'occhiata.." così l'editore può decidere se impiegare volontariamente del tempo aggiuntivo a sfogliare un'altro book solo per il piacere di vedere che cos'altro sei capace di fare e sarà felice di notare che sei una persona organizzata e professionale, perchè gestisci consapevolmente e con ordine produzioni artistiche diverse. Così la tua produzione multiforme gioca a tua favore e l'eclettismo diventa un punto di forza!

  7. NON mettere mai nel portfolio qualcosa di cui non sei sicuro al 1000x1000! gli editori hanno un detector per questo e fiutano subito la tua incertezza! Quando esitano su una immagine poco convincente le tue mani iniziano a giocherellare nervose mentre pensi "Lo sapevo che non dovevo metterla!", se poi notano anche l'espressione sperduta sulla tua faccia, allora sei spacciato, sicuramente muoveranno qualche critica all'infausta illustrazione. E tu che cosa puoi rispondere, se sei il primo a non essere convinto delle tue scelte? Mai mettersi nella condizione di doversi scusare per aver fatto perdere del tempo prezioso.Gli editori hanno anche un'altro superpotere: la memoria della brutta tavola che hai mostrato l'anno prima! "Ah, tu sei quello del pulcino con l'occhio strabico!" ... ecco... una brutta tavola non solo ti farà sprofondare nell'imbarazzo sul momento ma si ripercuoterà su di te per tutta la tua vita, niente potrà salvarti dal ghigno malefico dell'editore che ricorda con divertimento che l'anno prima hai fatto cilecca! Quindi attenzione gente, l'editore magari ha già dimenticato il capolavoro che gli hai mostrato 5 minuti prima, ma certamente vede ancora la lettera scarlatta che ti ha impresso sulla fronte in passato! Così come per Harry Potter, non servirà a niente farsi crescere una bella frangia!

COME FARE IL PORTFOLIO?

Innanzitutto, il portfolio deve essere uno strumento DINAMICO, cioè deve modificarsi adattandosi alle tue evoluzioni, sempre pronto ad accogliere nuove illustrazioni. Per questo motivo la cosa migliore è realizzarlo con delle pagine o buste mobili che possono essere facilmente sostituite oppure con un raccoglitore con le buste fisse in cui posso ricambiare in qualsiasi momento l'ordine o la scelta delle tavole. La dinamicità è la parola chiave. Anche perchè per ogni editore andrebbe preparato un portfolio ad hoc, perfettamente mirato al cliente in cui considero attentamente se ogni tavola che voglio mostrare sia coerente con la produzione dell'editore che avrò davanti. In questo i fogli mobili del portfolio ci vengono in aiuto, potendo confezionare in poco tempo un book diverso per ogni occasione.

Originali o stampe?

E' preferibile lasciare sempre gli originali a casa, al sicuro. Nella fibrillazione del colloquio potremmo dimenticarli da qualche parte e perderli definitivamente! Oppure potrebbero venir maneggiati da incauti editori che ci lasciano sopra delle orribili patacche di cioccolato... esperienza personale ... o potrebbero anche generare un certo disagio nelle mani dell'editore rispettoso che considera il nostro lavoro, come in effetti è, di inestimabile valore e, neanche avesse in mano la Sacra Sindone, è terrorizzato all'idea di appoggiare i suoi polpastrelli blasfemi sul candore delicato del nostro acquarello originale... esperienza personale anche questa!
Per ovviare a tutto ciò io ho optato per le stampe, ma stampe di ottima qualità ovviamente. Ricordati che il portfolio è uno dei nostri principali strumenti di lavoro e dato che ha il compito oneroso di rappresentare il nostro talento sarà bene investirci un po' di soldini.
Puoi scansionare le illustrazioni tranquillamente con uno scanner casalingo e stamparle con la stampante fotografica che hai sulla scrivania usando una carta fotografica opaca ad alta definizione, ma... possiamo farlo solo se siamo pratici di questo genere di cose, altrimenti i risultati sono disastrosi. Stampa a righine? Immagine sfocata? Colori diversi dall'originale? Una brutta stampa danneggia profondamente il valore del nostro lavoro e va a far diminuire sensibilmente l'impatto positivo del nostro portfolio sull'osservatore. Qui vale davvero la pena ricorrere ai professionisti del mestiere:
recati con gli originali in una tipografia/fotolito dove hanno tutta la strumentazione per fare delle scansioni perfette e delle stampe fedeli agli originali. Molte volte i colori nella stampa finale risultano virati (quindi con dominanze di un colore piuttosto che un'altro) e non assomigliano per niente alla tavola che avete dato come riferimento, per questo è importante fare presente da subito che per te, come professionista, è fondamentale che i colori siano il più fedeli possibile agli originali. Pretendere che il risultato sia dignitoso è un tuo diritto e ne va del tuo lavoro. Certo, una stampa non sarà MAI come l'originale, qualcosa va sempre perso nel processo...
Altro discorso invece per quel che riguarda le illustrazioni molto materiche o con inserti di brillantini, chincaglierie ecc che in alcun modo possono essere riprodotte fedelmente da una stampa "fai da te". In quel caso è meglio portarli in originale in una busta di plastica e farli vedere così come stanno, poi starà all'editore considerare se in un secondo momento siano riproducibili in maniera ottimale dai potentissimi mezzi della casa editrice. Nel frattempo, cerca di non seminare paillettes in giro per il mondo!


Quale formato?

E qui si apre una parentesi meramente pratica. Per quanto molti continuino a difendere coraggiosamente il formato A3 (bellissimo effetto con le immagini grandi, impaginazione imponente ecc ecc) dopo diverse fiere sono arrivata alla certezza che non porterò mai più un portfolio così grande. Partita orgogliosa di cotanto lavoro sotto braccio, mi sono ritrovata dopo poche ore ad arrancare sudata e dolorante tra uno stand e l'altro. Spesso i tavoli degli editori erano già zeppi di volumi, fogli e mille altre cose da non trovare posto per appoggiare l'imponente cartella e ho dovuto così sfogliarla in piedi, cosa che certamente non mi ha messo a mio agio, oltre a farmi soffrire ancora di più. Quando fortunatamente avevo la possibilità di mostrare il mio portfolio adagiato sulle scrivanie, dopo aver sfogliato le prime pagine in autonomia gli editori mi chiedevano cortesemente di continuare da me, adducendo la scusa che le tavole in formato così grande e con le relative buste di plastica erano troppo pesanti ed ingombranti... tanto mi è bastato per fare la mia scelta! Ciò nonostante, ho infinita ammirazione per gli stoici che continuano a soffrire con una cartellona in spalla!
Naturalmente se il colloquio è uno solo e ti rechi direttamente alla sede della casa editrice, lo sforzo di portare l'A3 diventa sopportabile e lì la scelta è tua!

Ad ogni modo, la stampa delle illustrazioni deve sempre avere una dimensione congrua affinchè si vedano bene soggetti e tecniche. Le immagini stampate piccole piccole fanno certamente un figurone su un non-addetto ai lavori che si stupirà della bellezza dell'immagine, ma come la mettiamo se una volta vista in grande perde tutto il suo fascino? il cosiddetto fascino del francobollo in cui è ovviamente impossibile vedere i difetti? Le stampe troppo piccole fanno imbestialire gli editori che non riescono a valutare il vostro lavoro e si spazientiscono per la perdita di tempo. Li metti nella condizione di non poter fare il loro lavoro, e questo certo non va a tuo favore. Gli unici che gradiscono sono gli amanti della filatelia e i miniaturisti, chissà perchè?


Queste sono solo alcune dritte per fare un portfolio, vai a vedere la sezione "colloquio" per scoprire quali altre insidie ti aspettano...